Oltre le grate – Musical del CGS Life

 

 

Vi annunciamo che giorno 10 Giugno 2025 ci sarà la prima del nuovo Musical di: Turi Giordano, Armando Bellocchi e Giuseppina Costa;

Oltre Le Grate

La rappresentazione teatrale avverrà a Belpasso nel teatro Nino Martoglio.
L’opera reinterpreta il libro di Sr. Ch. Cristiana Scandura osc
“Un raggio di sole oltre le grate”
e numerose altre lettere scritte da lei stessa a dei carcerati,
ripercorrendo la loro storia e sofferenza, contrapponendo la vita di clausura in convento e quella dietro le grate di un carcere.

I biglietti sono acquistabili online sul sito Liveticket (Link in descrizione o tramite qr code) oppure in via Vittorio Emanuele 41 – Biancavilla.

È possibile comprare i biglietti online usufruendo dei Bonus Studenti, Insegnanti e Carta culturale Ministeriale.

Per informazioni contattate il numero +393396558806

Impariamo da Chiara: il discernimento

Se porsi in ascolto della voce di Dio nella complessità della realtà odierna è il primo passo per comprendere come incarnare oggi il Vangelo, il secondo passo è quello del discernimento. I segni che cogliamo nel dispiegarsi della storia devono essere interpretati, confrontati, compresi nella loro autenticità. Il discernimento è tanto necessario e urgente quanto delicato e non a caso papa Francesco continua ad indicarci questo processo come spazio da abitare con pazienza e perseveranza.

Ancora le prime comunità cristiane ci insegnano l’atteggiamento evangelico del confronto reciproco, della lettura della Parola e del dialogo tra i fratelli, della preghiera e della disponibilità a mettersi in discussione, della ricerca del bene comune.
Anche Chiara, nella sua esistenza, si è più volte trovata nella necessità di operare discernimenti delicati e decisivi. Pensiamo al confronto franco e costruttivo avuto con il cardinale Ugo, poi papa Gregorio IX, sulla originalità della forma di vita della comunità di S. Damiano in rapporto all’istituzione ecclesiastica. In gioco non c’era solo una personale convinzione di Chiara, ma la consapevolezza che si trattava di salvaguardare il dono di una vocazione ricevuta dal Padre delle misericordie (cfr Test 2).

Tale consapevolezza era nutrita di preghiera nella relazione costante col Padre, nell’adesione a Cristo povero, nell’unione con lo Spirito Santo. La preghiera per Chiara non è stata uno spazio chiuso ma ha saputo allargarsi, lasciandosi attraversare dalla passione e dalla carità senza misura di Cristo. Proprio per questo la realtà concreta è stata per lei luogo in cui conoscere e fare la volontà di Dio.

I bisogni delle sorelle, le fragilità sperimentate in sé stessa e nelle altre, le fatiche e le tensioni non venivano visti come ostacoli, ma come occasioni attraverso le quali il carisma della contemplazione può intrecciarsi con quello della carità, in un discernimento operato insieme. La Regola (cfr RegsC 4,15-18) ricorda l’importanza del capitolo settimanale, per cercare insieme il modo con cui vivere in pienezza la propria vocazione, nella realtà concreta, feriale, che è lo spazio possibile in cui porre i passi della sequela.

La realtà odierna amplifica gli interrogativi profondi sul senso della vita. In un tempo contraddistinto dalla velocità, dal rumore, dalle informazioni istantanee e globali, dalla presenza dei media digitali e sociali che sta incidendo con cambiamenti a livello antropologico, occorre riaffermare l’importanza del silenzio, dell’ascolto e della preghiera per operare un sano discernimento alla luce del Vangelo.

Sr. Cristiana Scandura osc

Impariamo da Chiara: a portare frutto

Ogni discepolo di Cristo è chiamato ad essere un tralcio, che unito alla vite, porta molto frutto. Senza il Signore, senza una continua comunione con Lui, noi non possiamo fare nulla. Siamo esposti al rischio di inaridirci quando vogliamo vivere disuniti da Cristo.

Chiara d’Assisi ha capito fino in fondo questa verità e per realizzare al meglio l’unione con il suo Amato s’innesta in Lui tramite il suo grande fratello Francesco.

Chiara ama definirsi «pianticella» di Francesco e con lui, viva immagine di Cristo povero e crocifisso, è certa di essere in comunione piena di vita con il Cristo Signore.

L’ esistenza di Chiara, spesa tra le mura di San Damiano, produce molto frutto perché mai si allontana dalla vite: dal suo cuore grande si innalza la lode continua a Dio, dalle mani generose sbocciano gesti concreti e semplici di vera carità verso le sorelle, dalla sua passione per la salvezza degli uomini sorge incessante la preghiera d’intercessione per tutti.

A Francesco, come racconta la Leggenda di S. Chiara scritta da Tommaso da Celano, nasce nel cuore il desiderio di «strappare dal mondo quell’anima tanto nobile, per darla al suo Signore».

Chiara sa che il figlio del ricco mercante d’Assisi vive alla Porziuncola in estrema povertà, ma anche in santa letizia; serve i lebbrosi e predice la penitenza. Ha probabilmente ascoltato le sue parole, semplici ma persuasive, nella chiesa di San Giorgio a pochi passi dalla casa paterna. Si è fatta la convinzione di aver trovato in Francesco il suo ideale di vita.

È prossima la solennità delle Palme, quando Chiara, vestita a festa abbandona la casa, la città e i parenti, e si reca a Santa Maria della Porziuncola: il Poverello e i suoi frati la stanno aspettando, hanno le torce accese per indicarle la via e, insieme con lei, entrano in chiesa.

Qui la giovane, davanti all’altare della Madonna, si consacra a Dio e, come segno di rinuncia totale al mondo, Francesco le taglia i capelli. Nasce così il Secondo Ordine delle “Povere Dame”, che in seguito diventeranno note con il nome di “Clarisse”.

La vita di preghiera di Chiara, pone al centro la contemplazione di Cristo povero, umile, crocifisso per nostro amore.

Cristo è lo sposo per il quale Chiara offre tutta la sua vita nella clausura di San Damiano assieme alle sorelle che Egli le dona.

Amare, contemplare Cristo e imitarlo sono tre momenti di un’unica scelta di sequela di Cristo povero e crocifisso, così che preghiera e vita evangelica formano per Chiara un’unica realtà.

Guardando all’esempio di Chiara, cerchiamo di realizzare anche noi, con la grazia di Dio, questa mirabile sintesi tra preghiera e vita evangelica, perché la Parola possa trovare in noi un’accoglienza pronta e generosa e portare frutti abbondanti di opere buone.

Sr. Cristiana Scandura osc

CHIAMATI ALLA SANTITA’

Carissimi Fratelli e Sorelle, che cosa vuol dire essere santi? Chi è chiamato ad essere santo?

“Per essere santi occorrono due cose: la grazia di Dio e la buona volontà”. (S. Paolo VI)

Spesso si è portati a pensare che la santità sia una meta riservata a pochi eletti. San Paolo invece parlando del progetto che Dio ha su ciascuno di noi afferma: “In Cristo, Dio ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati al Suo cospetto nella carità” (Ef 1,4). Dunque:

La santità è per tutti!

La santità, la pienezza della vita cristiana non consiste nel compiere imprese straordinarie, ma nel vivere uniti a Cristo, nel fare nostri i Suoi atteggiamenti, i Suoi pensieri, i Suoi comportamenti. La misura della santità è data dalla statura che Cristo raggiunge in noi, da quanto, con la forza dello Spirito Santo, modelliamo tutta la nostra vita sulla Sua. Ma rimane la domanda: come possiamo percorrere la strada della santità, rispondere a questa chiamata? Possiamo farlo con le nostre forze? La risposta è chiara: una vita santa non è frutto principalmente del nostro sforzo, delle nostre azioni, perché è Dio, il tre volte Santo, che ci rende santi, è l’azione dello Spirito Santo che ci anima dal di dentro, è la vita stessa di Cristo Risorto che ci viene comunicata e che ci trasforma.

Come può avvenire che il nostro modo di pensare e le nostre azioni diventino il pensare e l’agire con Cristo e di Cristo? Qual è l’anima della santità?

La santità cristiana non è altro che lacarità pienamente vissuta.

“Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui” (1 Gv 4,16). Ora Dio ha largamente effuso il Suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato, ma perché la carità, come un buon seme, cresca nell’anima e vi fruttifichi, bisogna che ci nutriamo della Parola di Dio, che partecipiamo frequentemente ai sacramenti, soprattutto all’Eucaristia, che coltiviamo l’amicizia con Gesù attraverso una vita di preghiera intensa, che ci mettiamo al servizio dei fratelli.

Forse potremmo chiederci: possiamo noi, con i nostri limiti, con la nostra debolezza, tendere così in alto? La Chiesa ci invita a fare memoria di una schiera di Santi, uomini e donne come noi, che collaborando con la Grazia di Dio, hanno vissuto pienamente la carità, hanno saputo amare e seguire Cristo nella loro vita quotidiana. Essi ci dicono che è possibile per tutti percorrere questa strada.

In ogni epoca della storia, in ogni latitudine del mondo, i Santi appartengono a tutte le età e ad ogni stato di vita, sono volti concreti di ogni popolo, lingua e nazione. E costituiscono una straordinaria varietà, come un giardino pieno di svariati e bellissimi fiori.

Sono per noi come delle “stelle” che illuminano il nostro cammino o come delle “segnaletiche” che ci indicano la via da seguire, la via della felicità piena ed eterna. E non dobbiamo pensare solo a quei Santi che sono canonizzati, ma anche alle tante persone buone che il Signore ci ha fatto incontrare e che forse non saranno mai canonizzate; persone “normali”, cioè senza magari un eroismo visibile, ma che hanno vissuto la fede nell’umile quotidiano ed hanno irradiato intorno a sé il profumo e la luce di Cristo.

Carissimi, come è grande e bella ed anche semplice (che non significa necessariamente facile) la vocazione alla santità: è la misura stessa della vita cristiana.

Non abbiamo paura di tendere verso l’alto, verso le altezze di Dio, non abbiamo paura che Dio ci chieda troppo, ma lasciamoci guidare in ogni azione quotidiana dalla Sua Parola, anche se ci sentiamo poveri e inadeguati: sarà Lui a trasformarci secondo il Suo amore e farà di noi un capolavoro fantastico!!!

Con grandissimo affetto vi assicuro la mia preghiera e mi affido alla vostra, nel desiderio di ritrovarci un giorno tutti insieme in Paradiso a cantare in eterno le lodi del Signore.

Sr. Ch. Cristiana Scandura osc