“In Lui viviamo, ci muoviamo ed esistiamo”, scrive San Paolo (At 17, 28). È perciò del tutto naturale scorgere ovunque le orme del nostro Creatore e Signore e risalire da tutto ciò che ci circonda a Dio.

Anche la musica è una scala che conduce a Dio e per questo non raramente ciò che apprendo nello studio di essa, mi rimanda anche ad altro. Come in questo caso, per esempio.

Cos’è un accordo sospeso?

Vengono definiti accordi sospesi quegli accordi che, come il nome suggerisce, sono in grado di creare “sospensione” o tensione verso una risoluzione armonica.

Come un “accordo sospeso” il nostro essere si realizza compiutamente solo se “risolve” in Dio. Non è forse vero che nel cuore di ogni essere umano c’è come una profonda nostalgia, un anelito verso Qualcuno capace di appagare la sete di amore, di gioia, di senso che ci accomuna tutti?

Ora “il nostro cuore è inquieto se non riposa in Dio”, afferma S. Agostino. Anche le cose belle di cui facciamo esperienza, come l’amicizia o la musica o altro, non fanno che aumentare questa tensione interiore e predisporci all’incontro con Dio.

Fermarsi soltanto ad esse sarebbe come arrestarsi dinanzi ad una segnaletica che indica la meta verso cui siamo diretti, senza proseguire per raggiungerla. Esse invece ci dicono: “Cerca al di sopra di noi. Noi non siamo Dio. Da Lui procediamo”.

Dio parla sempre al nostro cuore, raggiungendoci in vari modi, ma non si impone, piuttosto sussurra dolcemente al nostro cuore, se Lo accogliamo la nostra vita sarà come una melodia ben riuscita.

Facciamo nostre le parole di S. Agostino: “Tardi ti ho amato, Bellezza tanto antica e tanto nuova; tardi ti ho amato! Tu eri dentro di me, e io stavo fuori, ti cercavo qui, gettandomi deforme, sulle belle forme delle tue creature. Tu eri con me, ma io non ero con te. Mi tenevano lontano da te le creature che, se non esistessero in te, non esisterebbero per niente. Tu mi hai chiamato, il tuo grido ha vinto la mia sordità; hai brillato e la tua luce ha vinto la mia cecità; hai diffuso il tuo profumo, e io l’ho respirato, ed ora anelo a te; ti ho gustato, e ora ho fame e sete di te; mi hai toccato, e ora ardo dal desiderio della tua pace”.

Sr. Ch. Cristiana Scandura osc