Carissimi Fratelli e Sorelle,

ogni persona umana è: UNICA, SPECIALE, IRRIPETIBILE. Dio non ci ha creati in serie. Non esiste una persona identica ad un’altra, ma ciascuna ha delle peculiarità che la caratterizzano e la rendono originale.
Come un giardino è reso bello dalla presenza e varietà di diversi fiori, così tra gli esseri umani, è bella l’unità nella diversità che diventa una ricchezza, se accolta con gratitudine.
Ci sono delle caratteristiche che appartengono a ciascuna persona in particolare e a nessun’altra e che è bene scoprire, per svilupparle e portarle a pieno compimento.
Per una persona può essere la dolcezza, per un’altra la capacità di ascolto o di accoglienza, per un’altra ancora la disponibilità all’aiuto fraterno, la laboriosità, la compassione, il dono di sdrammatizzare le situazioni più tese con la gioia e il buon umore, la capacità di regalare anche un semplice sorriso a chi ci sta accanto o di comunicare la propria spiritualità attraverso il canto e la musica, ecc…
Non c’è nessuno che non abbia qualcosa che lo caratterizzi e che faccia di lui una persona speciale.

Oltre a scoprire in noi stessi queste caratteristiche, è bello e buono imparare a scoprirle e apprezzarle anche negli altri, ciò accresce la stima reciproca e distoglie l’attenzione dai difetti che spesso catturano tutto il nostro interesse.
È vero, in noi e negli altri, sono presenti anche dei difetti che ci caratterizzano (il mio è l’impazienza! Fremo, voglio fare le cose subito e non ci dormo la notte) e che forse non vorremmo avere, dobbiamo imparare ad accettare anche questi e ad orientarli verso il bene.
Per esempio se usiamo l’impazienza contro gli altri, chiaramente è un peccato e nuoce sia a noi stessi che al prossimo, ma se siamo impazienti di compiere il bene, di farci santi, di portare anime a Gesù, mettiamo impegno e passione in tutto quello che facciamo, e l’impazienza viene messa a servizio della nostra e altrui santificazione. Così è per tutti gli altri difetti.

QUAL È L’ASPETTO CHE PIÙ TI CARATTERIZZA?
QUAL È LA TUA MISSIONE?

Se per caso l’hai smarrita, cerca di andare con la memoria agli anni dell’infanzia. Quando si è piccoli e la vita, con le sue fatiche e prove di vario genere, non ha ancora fatto gravare il suo peso, emerge con più chiarezza la nostra vocazione, cioè la missione che il Buon Dio ci ha affidato e che è scritta nel nostro cuore. Ricordi cosa ti dava serenità, gioia,
pace, gaiezza, in cosa ti sentivi pienamente realizzato\a e ritrovavi te stesso\a? Può essere che le varie traversie della vita abbiano seppellito quell’aspetto e che abbia bisogno di essere riportato alla luce.

Voglio raccontarvi un particolare autobiografico: ho sempre amato cantare, da piccola mi svegliavo molto di buonora e cominciavo a cantare sotto le coperte, per attutire il suono e non disturbare nessuno (risultato mal raggiunto!!!). I miei fratelli mi osservavano perplessi e con sguardo interrogativo si chiedevano se per caso il mio modo di fare non fosse da ricondurre a qualche rara patologia… col tempo si sono convinti (e rassegnati!) che era il mio modo di manifestare la gioia.
Ora, si sa che “con l’età si peggiora” e “quello che si è fatto da giovani si fa da grandi”, ogni giorno al mattino prestissimo, mentre il Monastero, e il resto del mondo, sono avvolti da un grande silenzio e la gran parte degli esseri umani è ancora immersa nei sogni, io mi diletto a cantare al mio Signore (ho un posto segreto ove non disturbo nessuno, né le Sorelle, né i vicini di casa). Non dice forse il Salmo “Voglio svegliare l’aurora” (Sal 108,3) e S. Agostino: “Chi canta prega due volte”?

Mi auguro che un giorno faremo parte dello stesso Coro che canterà in eterno l’Amore e la Misericordia del Signore. Desidero tanto andare in Paradiso, quando il Signore vorrà, non da sola però ma insieme a tutti coloro che ho incontrato sul mio cammino, in qualsiasi modo, anche per lo spazio brevissimo di un sorriso. Spero che il Signore me lo conceda per l’intercessione dell’Immacolata Vergine Maria e di tutti i Santi.

Un abbraccio affettuosissimo:

Sr. Ch. Cristiana Scandura osc

PDF Ti lodo, Signore