Santa Chiara D’Assisi

Chi è Chiara d’Assisi?

Chiara, nasce nel 1193 in una famiglia nobile di Assisi, da Favarone e Ortolana. Abita in una casa che si affaccia sulla piazza di S. Rufino.

Fin da piccola impara dalla madre a pregare e ad aiutare i poveri. Durante la lotta tra Assisi e Perugia, tra gli anni 1202-1205, insieme alla sua famiglia, si trasferisce a Perugia.

Dopo il suo ritorno ad Assisi, l’avventura evange-lica di Francesco, di cui ella è testimone, la affascina e la coinvolge interiormente così tanto da volerlo incontrare più volte fino alla domenica delle Palme, (1211 o 1212), quando, nella notte, fugge di casa per raggiungere i frati alla Porziuncola e lì consacrarsi totalmente e per sempre al Signore povero e crocifisso.

Dopo un breve peregrinare tra le monache benedettine di Bastia e poi nel luogo di S. Angelo di Panzo, Chiara è condotta definitivamente, da Francesco e da altri frati, alla piccola chiesetta di S. Damiano, insieme alla sorella Agnese che da poco l’aveva seguita. Qui è raggiunta dall’amica Pacifica e ben presto altre donne, desiderose di seguire Cristo, si uniscono alla piccola fraternità che si stava formando attorno a Chiara. Il loro desiderio è di seguire la linea di Francesco e, seguendo i suoi insegnamenti, scelgono di vivere secondo il Vangelo, in altissima povertà e santa unità, corporalmente rinchiuse.

«Il beatissimo padre nostro Francesco,
scelse per sé e per i suoi frati la santa povertà del Figlio di Dio,
né mai, finché visse, se ne allontanò in nessuna maniera,
né con la parola né con la vita»
(Test. di Santa Chiara, 36).

Dopo la morte di Francesco, «colonna e nostra unica consolazione dopo Dio e sostegno» (Test. di Santa Chiara, 36), Chiara è custode del dono della nuova spiritualità evangelica portata dal Santo di Assisi e la difenderà fino alla fine, anche ‘lottando’ con il Papa che voleva farle avere proprietà per la sicurezza economica del monastero. Solo poco prima di morire Chiara vede coronato il suo desiderio di avere una Forma di Vita approvata dal Papa nella quale si riconosce il privilegio di vivere la povertà da lei sommamente amata perché scelta dal Figlio di Dio!
Alla fine della sua vita, le sorelle la sentono pronunciare questo grande inno alla vita, all’amore, al Signore:

“Va’ sicura e in pace anima mia benedetta
perché avrai buona scorta nel viaggio,
perché Colui che ti creò, anche ti santificò
e dopo averti creata ha messo in te lo Spirito Santo
e sempre ti ha guardata come una madre il figlio suo piccolino che ama.
E Tu, Signore, sii benedetto ché mi hai creata!”.

Parole che rivelano ciò che abita nel cuore di Chiara, la quale l’11 agosto 1253, lascia questo mondo per incontrare ed abbracciare quel “Re della gloria” che tanto ha amato e desiderato.

 

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